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Mancata nomina della Giunta e rinvio del Consiglio regionale, i consiglieri di opposizione chiedono un incontro urgente al Prefetto di Potenza “per rappresentare le perplessità e le serie preoccupazioni per il permanente ritardo nella nomina degli organi del Consiglio e dell’esecutivo”.
I consiglieri regionali di opposizione Piero Marrese, Viviana Verri, Alessia Araneo, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Angelo Chiorazzo, Giovanni Vizziello, Antonio Bochicchio hanno chiesto al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro un incontro sullo stallo nella maggioranza in merito alla nomina della nuova Giunta.
Nella nota Marrese e gli altri consiglieri hanno ricordato che “procrastinare ulteriormente l’inizio reale della legislatura senza l’accortezza di condividerla con l’intero Consiglio, ha configurato fatto grave che si è posto in insanabile in conflitto con i doveri costituzionali di ogni amministratore ed in contrasto con lo statuto regionale, lesivo sia delle attribuzioni del Consiglio che dell’interesse pubblico”.
Nel merito, l’opposizione ritiene che siano stati non rispettati i termini previsti dall’articolo 24 dello statuto e 5 del regolamento interno del Consiglio, nonché il comma 3 dell’articolo 48 del predetto statuto, che prevede un termine massimo di dieci giorni oltre la proclamazione degli eletti per la nomina della Giunta.
“Alla luce di questo – hanno rilevato i consiglieri di opposizione – evidenti risultano problemi di equilibrio politico all’interno della maggioranza e tale modo di fare politica si presenta come antistituzionale in quanto sminuisce e delegittima il ruolo del Consiglio”.
Infine, la minoranza consiliare ha anche ricordato che “non solo i termini previsti dallo statuto e dal regolamento del Consiglio sono abbondantemente decorsi, ma a questo si aggiunge anche il rinvio della seduta del 26 giugno del Consiglio, posticipata al 5 luglio. Un rinvio irrituale, irrispettoso delle norme e dello statuto che, peraltro, non è stato condiviso unanimamente da tutti i consiglieri con una chiara lesione dei diritti delle minoranze.
Il permanere di questa inerzia rischia di concretare un vero e proprio abuso di potere e si pone in contrasto con i canoni di legalità che disciplinano la forma di governo e il funzionamento dell’Ente.
Tenuto conto di queste premesse, quindi, i consiglieri di opposizione hanno chiesto a Campanaro di valutare “l’opportunità di concordare un incontro: nel contempo, continueremo nella nostra attività di protesta”.