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Il grande imbroglio ai danni del territorio, dei produttori agricoli e della economia regionale
Ci riferiamo alle scelte nazionali, regionali e alla gestione del Consorzio di Bonifica.
Con la istituzione dell’Agenzia Acque del Sud S.P.A con apposito D.L di fine anno della Meloni, tutte le acque Lucane passano nelle mani del governo centrale sicché sia la Puglia che la Basilicata sono state spogliate del diritto gestionale del bene acqua e come conseguenza diretta di aprire e chiudere i propri rubinetti a favore del potabile e dell’agricoltura.
La cosa più grave è che non è dato sapere quali sono al momento le reali disponibilità idriche per l'uso plurimo nè il riparto delle stesse. Omertà istituzionale; non è dato sapere inoltre per quanto tempo i produttori agricoli saranno costretti a vivere nell'emergenza idrica ed assistere impotenti alla distruzione delle proprie colture a causa e per effetto della criminale gestione della preziosa e comune risorsa la cui disponibilità solo in parte è legata alle piogge.
Nel passato la emergenza idrica nell'intero Metapontino fu gestita con un volume di acqua di circa 8 milioni di metri cubi per l'intera annata agraria; ci risulta che sin ora i quantitativi erogati sono inferiori, mentre il Consorzio di Bonifica vanta per il Metapontino da parte dei produttori, una somma di circa 4,5milioni di euro.
Riflettiamo su questi dati.
In tale contesto il Comune di Pisticci è sicuramente rappresentativo perché contribuisce a sostenere il Consorzio di Bonifica con la ragguardevole somma di circa 1 milione e 400 mila euro per il famigerato tributo fisso 660 (beneficio idraulico?) e il servizio irriguo o meglio disservizio coinvolge, circa 14000 utenti molti dei quali pagano senza ottenere niente in cambio: ovvero né benefici idraulici né servizio irriguo.
È auspicabile che di fronte a tanto i Comuni chiedano alla Regione almeno l'abbattimento di quanto impropriamente il consorzio chiede alla contribuenza e al tempo stesso di conoscere i consumi e le disponibilità reali delle riserve idriche al fine di poter fare un minimo di programmazione sia per il potabile che per l'agricoltura.
E’ quanto fa sapere con una nota Tavolo Verde Puglia e Basilicata