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Nelle prime ore di questa mattina, nelle province di Matera e Taranto, personale della Direzione Investigativa Antimafia — Dipartimento di PS, della Squadra Mobile della Questura di Taranto, dei Carabinieri del R.O.S. e della Compagnia di Policoro e della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto e della Compagnia di Policoro, collaborati nella fase esecutiva da personale delle rispettive unità cinofile e dai Comandi Provinciali territorialmente competenti, ha dato esecuzione a 21 decreti di fermo emessi da questa Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di soggetti indiziati sia di appartenere ad una confederazione mafiosa, operante sul litorale jonico lucano, riferibile alle famiglie Scarcia/Scarci, che di ulteriori delitti quali quelli di estorsione, illecita concorrenza, detenzione e porto dl esplosivi e di armi ed altro, per un totale di 81 reati-fine contestati.
La Polizia di Stato, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del Capoluogo lucano, dalle prime ore di questa mattina sta dando esecuzione a 24 Misure di Custodia Cautelare, di cui 14 in carcere e 10 Obblighi di Dimora e Presentazione alla P.G., nonché a 29 decreti di Perquisizione personale e locale, anche in carcere, nei confronti di un sodalizio criminale operante nel territorio di Policoro, attivo nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e dei reati contro il patrimonio e la persona.
“Le famiglie facciano prevenzione" contro le truffe agli anziani: è questo l'appello lanciato attraverso i giornalisti dal Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, che stamani, nel suo ufficio, ha tenuto una conferenza insieme al questore del capoluogo lucano, Giuseppe Ferrari.
Riferendosi anche agli ultimi due arresti eseguiti dalla Squadra mobile, Curcio ha evidenziato che "il fenomeno di questo tipo di truffe è sempre più incalzante e quindi è necessario che si educhino gli anziani".
Durante la conferenza stampa sono state evidenziate le modalità utilizzate dai truffatori, quasi sempre residenti in Campania, che prima telefonano all'anziano, chiedendo somme di denaro (in alcuni casi anche di diverse migliaia di euro) per "risolvere problemi" derivanti da un incidente stradale che ha coinvolto un'auto di un suo parente, senza copertura assicurativa.
Poi, in pochi minuti, un complice si presenta a casa per ritirare il denaro.
"Ma spesso - è stato sottolineato - quando entrano in casa, possono anche rapinare o trafugare oggetti di valore". Tra i consigli ribaditi dai magistrati della Procura di Potenza e dagli agenti della Squadra mobile, vi è in particolare quello, in caso di telefonata sospetta, di contattare immediatamente le forze dell'ordine (al 112 o al 113) e i parenti e "di rinviare l'eventuale appuntamento per la consegna dei soldi di cinque-sei ore" così da distogliere i truffatori dal loro intento.
L'area industriale ex Daramic di Tito scalo è stata posto sotto sequestro probatorio dalla Procura della Repubblica di Potenza: il decreto è stato eseguito dai Carabinieri del Noe e della polizia provinciale.
“Le indagini svolte hanno evidenziato l’esistenza di un sistema mafioso endemico, capillare e pervasivo in tutta la regione Basilicata”. Ad affermarlo è il procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio, nell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia al Parlamento. Nella relazione Curcio, sottolinea che “attualmente la situazione criminale mafiosa colloca il Distretto di Potenza, quanto a grado di allarme che suscita il fenomeno, subito dopo quelli tradizionalmente afflitti dalla presenza delle mafie storiche”.