Lunedì, 18 Novembre 2024

Adesso fa notizia l'inchiesta per disastro ambientale in Basilicata. "Secondo l'accusa un ex centro di gestione di scorie nucleari a Rotondella avrebbe riversato acque con sostanze cancerogene, non radioattive nel mar Jonio ed in un fiume vicino".

La direzione distrettuale antimafia di Potenza sta indagando su sedici persone fra cui funzionari dell'Arpab. Fra i vari capi di accusa l'impianto dell'Itrec avrebbe riversato nella falda acquifera, nel fiume Sinni e nel mar Jonio acque non trattate contaminate anche da sostanze cancerogene come il cromo esavalente. Cromo viene rinvenuto dal laboratorio D'Arienzo nelle acque del Basento durante l'estate del 2024. strano che il laboratorio non ci dica se trattasi di cromo esavalente ed ancora più strano che né Amministrazione comunale per mezzo dell'assessorato all'ambiente, né Arpab abbiamo sentito l'esigenza di fare luce su questa importante questione di vitale importanza.Arpab non ha avvertito l'esigenza di analizzare le acque del Basento, perché era intenta a rilasciare dichiarazioni che sottolineavano lo stato di ottima salute degli scarichi di Tecnoparco che nel contempo, in piena siccità, avevano riversato nel Basento oltre duecentomila metri cubi di acqua gentilmente concessi dal consorzio di bonifica di Basilicata a fronte dei 20/25000 spettanti per contratto per far fronte e alle esigenze di Tecnoparco ed a quelle delle industrie servite dallo stesso. È reato riversare nel Sinni le sostanze di cui sopra non è la stessa cosa se sversiamo nel Basento, acque radioattive con radioattività 9 volte superiore a quella della acqua potabile tali catalogate da ARAPB provenienti da Viggiano, o cromo esavalente, proveniente da non so dove, o acque reflue sversate nel fiume da comuni privi di depuratori o con depuratori mal funzionanti. E che dire delle porcherie consumate dal consorzio di Bonifica che si permette di convogliare verso la vasca di Serra Marina i reflui di Marconia stracolmi di Escherichia coli, intercettati in località San Teodoro e convogliati nella condotta che viene dal Sinni e distribuiti agli ignari agricoltori del Metapontino per irrigare i campi? Che dire del consorzio che impunemente realizza opere sul Basento in località torre Accio per emungere acqua contaminata e distribuirla agli agricoltori pur sapendo che non può utilizzarla a fini irrigui, vista anche la vecchia ma sempre attuale e mai revocata ordinanza emanata dal Sindaco di Pisticci nel 2011? Speriamo che la giustizia, anche se con eccessivo ritardo rivolga la sua attenzione al Basento come al Sinni. È a repentaglio la salute delle persone e vogliamo comprendere quanto incidano tutte queste situazioni sulla marcata endemia tumorale che purtroppo registriamo dalle nostre parti.

Non siamo giustizialisti, ma certamente a favore di quella giustizia, che dopo approfondite indagini, possa identificare i colpevoli per affidarli alle patrie galere.

Così con una nota il consigliere comunale, già sindaco di Pisticci, Vito Di Trani

Quante cose sono successe in questi ultimi tempi.

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale, già sindaco di Pisticci Vito Di Trani:

Ed adesso la Regione Basilicata, in assenza totale di informazioni sullo stato di salute delle acque Basentane, ne autorizza il prelievo diretto in agro di Pisticci con motopompa e la distribuzione da parte del Consorzio agli agricoltori.

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