Sabato, 16 Novembre 2024

Rione Dirupo: dal recupero delle case vuote nuova linfa vitale all’economia

Martedì, 18 Luglio 2023

Progettare il futuro per il Dirupo, dopo la rimozione del decreto di trasferimento, deve essere uno dei primi impegni concreti dell’amministrazione comunale.

Il recupero e la riconversione delle case vuote o abbandonate devono e possono costituire l’obiettivo prioritario della civica amministrazione.

Secondo gli ultimi dati, a Pisticci, a fronte di un patrimonio abitativo pari a 5899 abitazioni, che corrispondono a 22045 stanze, per una media di 3,7 stanze per singola casa, esistono anche 3204 abitazioni non abitate-8341 stanze, ossia uno dei più elevati numeri della provincia. L’alta e costante incidenza è da collegarsi certamente allo stato di degrado di molte case, ma anche ai processi di emigrazione verso altri lidi e costruzione di nuove e più confortevoli abitazioni fuori dal centro abitato.

I progetti non possono né devono prescindere dalla valorizzazione e dal rilancio del patrimonio urbanistico esistente, ignorando il quale non si vede quali obiettivi poter raggiungere.

Un esempio ed una importante lezione in tal senso ci viene trasmessa da quei nostri antichi antenati che in maniera collettiva e lodevole ricostruirono la parte del paese franato nella notte del 9 febbraio 1688 rinunciando a trasferirsi in altre abitazioni più confortevoli ed in contrade lontane dal loro paese, dando un significativo esempio di grande attaccamento alle proprie radici. Ed oggi quel nuovo villaggio da essi ricostruito con materiale di risulta e dalla spontanea architettura mediterranea e antisismica è tra le cento meraviglie dell’Italia da salvaguardare.

Ma, nonostante la rimozione del decreto di trasferimento, il Dirupo attende ancora la definitiva valorizzazione e subisce passivamente la sorte di altri quartieri. I visitatori, e sono numerosi, si meravigliano per la mancanza di servizi e di opere. Non a caso il villaggio Dirupo è il più fotografato dagli appassionati, Eppure può costituire, al pari dei Sassi di Matera, una attrattiva turistica importante. Ed a poca distanza sorgono la Chiesa di San Rocco, progettata dal celebre urbanista Ernesto La Padula e la Cappella della Immacolata Concezione, vero gioiellino di arte sacra che fu risparmiata dalla sciagura del 1688.

Tutti gli sforzi dunque devono essere protesi a rigenerare urbanisticamente e socialmente questo antico quartiere rivalutando anche il turismo interno e collinare.

Giuseppe Coniglio

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