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Da domani, la grande prova per gli studenti. Da qualche decennio gli esami di “Maturità” o di “Stato”, si svolgono nella seconda metà di giugno di ogni anno.
Prima, ricordiamo, si iniziava il 2 luglio e si andava avanti tra scritti e orali, fino a circa la fine dello stesso mese estivo.
Da sempre un incubo quella notte prima degli esami, con tutte le problematiche legate alla prova di maturità. Quest’anno, la novità di quella che viene indicata come “Intelligenza Artificiale”, magari per aiutare a trovare le tracce giuste.
Un rito che nei primi anni del dopoguerra e fino a quasi tutto gli anni 70, con la prima prova, che corrispondeva sempre al compito scritto di Italiano, era fissata normalmente al 2 luglio. Un fatto normale per gli studenti del resto della penisola. Ma non era così per gli studenti materani e la cosa assumeva un carattere speciale, dal momento che parliamo di una data particolare, quella del giorno più importante per la città dei Sassi con i festeggiamenti della Madonna della Bruna, la Santa protettrice di Matera e del materano, con tutta una città in festa sin dalle prime ore di una giornata che si concludeva a notte fonda con uno spettacolo unico al mondo, l’assalto e la distruzione del carro trionfale in piazza Vittorio Veneto. Una festa più che speciale che non ha eguali e che richiamava e richiama migliaia di persone.
Ma proprio alle ore 8:00 di quella giornata purtroppo, un esercito di studenti, dal Liceo agli Istituti Tecnici, alle Magistrali, doveva fare i conti con la prima prova di maturità. Un tormentone che accompagnava tutta una mattinata a contatto con fogli protocollo, penne e vocabolari e che strideva parecchio con quella festività che tutto il resto della cittadinanza poteva godersi in allegria, tra spari di mortaretti, marce musicali, bancarelle, o magari gustando una bibita, un gelato o una granita.
Chi scrive, era tra gli “arrabbiati” di una categoria, quella dei “diplomandi” materani, che, proprio quel giorno, rimanevano in castigo, non potendo godere del privilegio riservato solo al resto di una intera città, che quel 2 luglio lo attendevano da dodici mesi per godersi una delle più belle e caratteristiche feste del mezzogiorno d’Italia.
Le prove duravano intorno alle sei ore e quando, finito il compito, si usciva da scuola si aveva il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti. Ora Matera è pieno di ristoranti, allora invece, tra i pochi, c’era un punto di riferimento soprattutto per noi studenti dell’epoca. Nei pressi della piazza Vittorio Veneto la presenza di un locale, noto come quello di “Panz a credenz”, che accoglieva ricchi e poveri e tra questi, noi studenti quasi sempre con pochi o senza soldi. Il gestore, un omino grasso, dai modi burberi che però sapeva ben capire i nostri problemi per cui, a richiesta non ci negava il credito. Il menù, quasi sempre lo stesso, con pasta e fagioli, pasta al sugo, patate arrostite o fritte, carne al pomodoro o arrostita e del buon vino. Tutto ottimo. Il prezzo, più delle volte lo faceva il….cliente e noi studenti ne approfittavamo per pagare il …minimo. Alla fine tutti soddisfatti e pronti a goderci il resto della festa della Bruna, magari dimenticando per un attimo che gli esami di Stato erano appena cominciati e che l’indomani era un….altro giorno…..
Michele Selvaggi già studente della V° C Geometri