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Dopo il grande successo della sua prima edizione, il team Meravigliosa Basilicata in collaborazione con la Pro Loco Marconia ripropone la manifestazione artistica "Un soffio d’arte a fine anno".
La “serenata”, parola che forse molti delle nuove generazioni non conoscono, era una piacevole composizione strumentale musicale, che veniva eseguita di sera o di notte, sotto le finestre, terrazzi o balconi di una donna, per renderle omaggio o per palesarle i propri sentimenti d’amore. Insomma, un modo tutto speciale, ma anche particolare, per dire a lei, “ti voglio bene” e magari capire il suo gradimento alla proposta.
Conosco Lino Barbalinardo da tanti anni e la nostra amicizia, per lo più, è scandita dalle canzoni dei Nomadi che interpretiamo nella band dei “Mercanti e servi”.
Meravigliosa Basilicata, il brand ideato da Maria Grazia Maurella, Stella Zambrella e Alessandra D’Angella, continua a promuovere la cultura della bellezza, questa volta attraverso una personale del pittore paesaggista Lino Barbalinardo.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Associazione Culturale Emanuele 11e72 e ARCI Marconia inerente la demolizione del murales realizzato nell’ambito del progetto IMAGO:
Pochi giorni fa in Piazza Elettra a Marconia abbiamo visto in frantumi il murales realizzato nel 2016 dagli artisti Vito Antonio Baglivo, Grazia Maria De Stasi, Antonella Malvasi e Lino Barbalinardo, nell’ambito del progetto IMAGO Arte pubblica proposto dalla nostra associazione. L’abbattimento, del quale non eravamo a conoscenza, ci ha molto sorpresi. Abbiamo, quindi, voluto raccogliere le nostre sensazioni e porci delle questioni.
Perché distruggere un murales? Dalle risposte ricevute apprendiamo che il progetto prevede un accesso più sicuro e idoneo alla chiesa comprendendo anche l'abbattimento di quel muretto.
Perché non sapevamo nulla? Nessuno ha ritenuto opportuno informarci in quanto era inevitabile abbattere il muretto.
Lungi da noi sottovalutare e non comprendere le necessità della ristrutturazione che oggi vede interessato l’accesso della Chiesa. Tuttavia ci dispiace constatare che il murales sia stato considerato niente di più che un muretto variopinto e superfluo e non un’opera realizzata dalla mano sapiente e dall’animo sensibile dei nostri artisti.
Questo è un appello al dialogo, a riscoprire il senso di comunità che, all’epoca, venne sancito anche nella realizzazione di quel murales.
Il progetto IMAGO vedeva, infatti, la collaborazione di diversi professionisti e molti artisti locali che hanno donato il loro tempo, la loro passione, il loro lavoro, gratuitamente, alla comunità per progettare e realizzare interventi a Marconia e a Pisticci. Questo lavoro di squadra fu possibile anche grazie alla collaborazione del Comune di Pisticci e della Parrocchia San Giovanni Bosco che, all’epoca, ci diede la possibilità di realizzare il murales, dopo aver ottenuto le autorizzazioninecessarie. Con entusiasmo e in nome della collaborazione, gli artisti hanno realizzato, ognuno con il suo stile,opere condivise per la comunità. Nei mesi successivi si susseguirono laboratori di arte pubblica per grandi e piccini e incontri vari, col fine ultimo di educare al rispetto e al valore dei luoghi e delle opere pubbliche e allo stesso tempo far conoscere le bellezze del nostro territorio. Papa Giovanni Paolo II nella “Lettera agli artisti” diceva: “La società, in effetti, ha bisogno di artisti, come ha bisogno di scienziati, di tecnici, di lavoratori, di professionisti, di testimoni della fede, di maestri, di padri e di madri, che garantiscano la crescita della persona e lo sviluppo della comunità attraverso quell'altissima forma di arte che è «l'arte educativa»”.
Crediamo che l’educazione all’arte e alla cultura debba essere alla base di ogni comunità sana. Salvare ogni tipo di espressione artistica, rispettare il lavoro di un artista, è un dovere culturale e morale, ad ogni costo. Si respira, nel nostro territorio, voglia di vivere meglio gli spazi condivisi e in essi fare cultura earte. Ognuno, in buona fede, prova a fare del suo con passione, cerca rimedio all’incuria e al degrado, in maniera spontanea e delle volte solitaria.
Può capitare però che, in alcuni casi, nell'entusiasmo di voler e dover fare qualcosa di buono, non si tenga conto di ciò che è stato fatto da altri e di possibili fraintendimenti e delusioni. Forse bisognerebbe rafforzare quel senso di comunità e di condivisione indispensabili per una convivenza civile che sia rispettosa di tutti? Si potrebbe, per esempio, creare una “centrale di coordinamento per la rigenerazione urbana” insieme agli attori culturali e sociali, ai professionisti, agli artisti, ai cittadini e all’amministrazione comunale?
Sarebbe una possibile soluzione per delineare una visione di insieme del territorio, per incanalare lavori già intrapresi e future intenzioni, affinchè si lavori ambiziosamente per obiettivi comuni, in sinergia e nel rispetto reciproco.
Associazione Culturale Emanuele 11e72-ARCI Marconia