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“Una Fiamma d’Amore”, libro fresco di stampa, firmato dal giornalista Giovanni Russo, specializzato in Biblioteconomia alla Biblioteca Apostolica Vaticana, autore di diverse pubblicazioni sulla vita di Santi e sul francescanesimo.
L’opera è incentrata sulla vita e sulla figura di Padre Antonio da Pisticci, frate predicatore, vissuto negli anni a cavallo tra la fine del 500 e l’inizio del 600, conosciuto anche come missionario dell’epoca, in terra di Siria e Armenia.
“Giovanni Russo - spiega il Parroco di San Pietro e Paolo, don Rosario Manco nella sua precisa prefazione al libro - ha deciso di regalarci, a distanza di quasi un secolo dall’opuscoletto realizzato dal sacerdote pisticcese, don Domenico Sinisi, un interessante volume, ricco di documenti storici e nuove informazioni, che potrà radicarci nuovamente alle origini del francescanesimo riformato ed essere nutrimento spirituale per la nostra formazione cristiana”. Padre Antonio da Pisticci - sempre secondo quanto si legge nella prefazione del parroco - “era nato a Pisticci l’8 settembre del 1567, era stato battezzato in Chiesa Madre nel rione Terravecchia, aveva studiato nel Convento Francescano di Santa Maria delle Grazie (oggi Parrocchia di Sant’Antonio) e la sua fede semplice e la voglia di testimoniare il Signore, furono alimentate proprio a Pisticci e lo condussero, oltre che ad Afragola, dove morì, anche in luoghi lontani come Siria e Armenia, dove sperò di poter offrire la propria vita”.
Nella sua introduzione all’opera, l’autore Giovanni Russo, spiega i motivi che lo hanno portato a scrivere del frate pisticcese, sottolineando quello che fu il suo primo “incontro” con lo stesso, risalente al 13 novembre 2004 durante la celebrazione eucaristica ad Afragola, presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Michele Giordano che, durante la omelia, nell’elencare le figure di santità che erano passate per quel luogo nel corso dei secoli, iniziava quella lista citando proprio Padre Antonio da Pisticci. Ma il Convento di Sant’Antonio ad Afragola, seppur ricca di antichi e preziosi testi, non conservava documenti che potessero appagare la sua sete di conoscenza. Decise allora di contattare il giovane pisticcese Nico Auricchio, webmaster del sito della Parrocchia di Sant’Antonio, sempre a Pisticci, e grande appassionato di storia. Insieme, intrapresero una estenuante ricerca volta ad approfondire la vita del “frate”. Da qui, il lavoro di Giovanni Russo che, attraverso il suo pensiero, ci ha fatto conoscere, ma soprattutto apprezzare la figura di “questo diletto figlio di Dio”, come lo definisce don Rosario Manco.
E’ da sottolineare comunque che, per la stesura della preziosa opera, un ruolo importante è stato quello rivestito da Nico Auricchio, giovane impegnato anche nel sociale, nelle battaglie a difesa del territorio, della salute, dell’ambiente che spesso ha affrontato importanti vicende come quelle ultra note della Val Basento.
L’opera su Padre Antonio da Pisticci, una settantina di pagine in bella veste tipografica (Edizioni Dottrinari), è composta da quattro capitoli: “Dalla nascita al periodo napoletano”, “Gli anni della Terrasanta”, “Il rientro in Italia, la morte e la “fama” dei miracoli”, “L’equivoco sui due “Padre Antonio da Pisticci”. Il tutto, arricchito da interessanti documenti storico - bibliografici che vanno dalle opere di Antonini Balzano a Cirillo Caterino, a Francesco Gioacchino D’Andrea, a Girolamo Golubovih, al Monaco Adelmo, a Basilio Pergamo, a Carla Russo, fino al pisticcese don Domenico Sinisi.
Una figura, quella di Padre Antonio da Pisticci, che, sicuramente pochi o pochissimi conoscono e che, proprio grazie all’impegno di Giovanni Russo, è ora diventato un nostro nuovo, “caro conoscente”, “mirabile figura” di un testimone autentico del Vangelo.
Michele Selvaggi