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A 13 anni dalla sua immatura scomparsa, è sempre vivo il ricordo del professor Antonio Bonavista, un personaggio eccellente della cultura e della politica pomaricana e lucana, che la città non dimenticherà mai.
Tra gli altri, in questi giorni, lo ricorda, attraverso un pensiero gentile e affettuoso, un’amica collega di lavoro nella città di Torino, Raffaella Davico. “Tredici anni - scrive Raffaelle - sono un tempo lungo, un tempo di assenza, di nostalgia, ma anche di ricordo. Un ricordo che nella malinconia si colora di quel rosso vivo con cui hai dipinto la bella rosa in legno che mi hai regalato. Lei è sempre lì, nella mia stanza, che mi fa pensare alla tua sensibilità e alla tua passione, al tuo amore per l’arte e per la vita, al tuo essere stato in grado di trasmettere colore e allegria, ma anche gentilezza e generosità. Il tuo passaggio nella mia vita è stato breve, ma ricco di affetto e stima. Ricordo che mi dicevi che ti facevo pensare a tua sorella, per i capelli lunghi e gli occhiali. Ricordo quel tuo bene così puro nei miei confronti. Non sono mai riuscita a offrirti un caffè, eri troppo veloce ad arrivare prima di me in cassa. E se non mangiavo anche un dolcino, mi prendevi in giro. Ti sei preso cura di me, mi hai accudita e fatto sorridere in tanti momenti pesanti vissuti accanto a te in una scuola dal contesto difficile qui a Torino, dove per te era tutto nuovo. Mi hai insegnato che il tuo sguardo ironico aiuta, che le persone non si cambiano, che la vita è piena di possibilità e sfumature. Da te ho imparato moltissimo. Quando tornavi a Pomarico, c’era sempre qualcosa di buono nel cassetto a scuola.… Volevi farmi assaporare un pò della tua terra e io l’ho tanto apprezzato. A Pomarico ci sono venuta, sai? La prima volta per portarti un fiore e poi di nuovo per partecipare a “Pomarico celebra Vivaldi”, il Festival che hai creato con tanta dedizione e che continua ad esistere, ogni anno più ricco. Che bello vedere i tuoi luoghi, Anna, i tuoi genitori…. E tu eri lì, vicino più che mai. Sei stato un amico fraterno con cui non erano necessarie parole, ci si capiva con uno sguardo e un sorriso…. Chi è come te - conclude la toccante testimonianza di Raffaella - non se ne va mai, perché hai lasciato traccia di bellezza. Grazie amico mio, so che cammini al mio fianco e che mi offri una rosa quando mi vedi triste. Ti voglio bene Raffaella Davico”.
Un pensiero toccante quello di Raffaella che, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra l’affetto di quanti hanno avuto il piacere di conoscere Antonio Bonavista. Ma anche per noi, è la occasione per ricordare il Prof. Antonio che, nel corso della sua esperienza politica, partitica e istituzionale, da ambientalista convinto, affrontò il problema dell’elettrosmog opponendosi alla istallazione selvaggia di ripetitori, bonifica di discariche a cielo aperto, le battaglie a difesa del bosco La Manferrara, uno dei più importanti polmoni verdi della nostra regione, oltre ad essere l’artefice dell’inserimento del piano triennale delle OO.PP. 96-98 della Provincia. Tra l’altro aveva organizzato a Pomarico importanti eventi culturali come la Passione di Cristo vivente, il Carnevale con i Carri allegorici di Putignano, il concerto di Umberto Tozzi e cosa più importante, le ricerche e gli studi che portarono alla scoperta delle origini pomaricane di Antonio Vivaldi.
Michele Selvaggi