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È una dea Follia vertiginosa nelle sue movenze, quella messa in scena presso il Teatro dei Calanchi, una dea provocante ed impertinente nel suo rivolgersi sfrontatamente al pubblico, che ne rimane ipnotizzato e sconvolto. Le date del 30 e 31 agosto saranno le ultime per assistere ad ELOGIO DELLA FOLLIA, uno spettacolo realizzato appositamente per questa stagione teatrale, quindi inedito ed irripetibile nella sua peculiare composizione attoriale e scenica.
Il regista Daniele Onorati ha lavorato insieme al cast, composto da attori, danzatori e performer, per restituire allo spettatore un’ottima corrispondenza tra la complessità del testo cinquecentesco e la dinamicità elettrica della forma coreutica, valorizzando non solo la bellezza mozzafiato dei calanchi di Pisticci, ma anche i singoli portati artistici ed espressivi di tutti i membri del cast.
La dea Follia, a tratti catturata da deliri di onnipotenza, a tratti faceta ed infantile come una bambina che si diverte a giocare con la vita degli uomini capovolgendone la natura più profonda e la sorte pubblica e privata, si trova a meditare, come nell’omonimo saggio di Erasmo da Rotterdam, sul suo ruolo all’interno del pantheon delle divinità e sul riconoscimento non tanto devozionale, quanto personale da parte dell’intera umanità. Ebbene, colei che si definisce la forza che muove l’agire umano, dalle azioni più nobili e rivoluzionarie, fino a quelle più sciocche, non lascia spazio a distrazioni e pause sceniche, incalzando irriverentemente il pubblico.
Ebbene questa magnetica dea, dalle molteplici sembianze sia maschili che femminili, da un lato è pervasa da sentimenti umani di risentimento per la mancanza di riconoscimento del suo potere, dall’altra ride beffarda di tutti gli affanni, le preoccupazioni e i dolori degli uomini, ribadendo la sua esistenza come unico elemento salvifico dalla condizione di impotenza e caducità.
Nel continuo ribaltamento dell’ordine naturale delle cose, nel gioco di apparizioni e dissolvenze tra le dune d’argilla, viene assicurata la naturale tendenza della psiche umana ad addentarsi nel caos nei momenti di profondo sconvolgimento dell’intimo.
Teatro dei Calanchi conferma ancora una volta che la sua ricerca, che si realizza scaturendo dalla lunga residenza artistica che precede la rassegna teatrale, si fonda a partire dalla comunicazione tra lo spirito ancestrale dei luoghi e la pratica di scambio che compiono corpo e voce, arrivando a liberare le condizioni essenziali del movimento.
Uno spettacolo imperdibile, che è arrivato con grande successo alle sue due ultime repliche, in cui lo spettatore potrà ripristinare l’equilibrio tra il profondo senso di appartenenza alla natura selvaggia e la messa in discussione radicale del naturale ordine delle cose.
Programma:
30 / AGOSTO
31 / AGOSTO