Domenica, 23 Febbraio 2025

Diritto alla conoscenza, Bolognetti: è l’ora delle scelte irrinunciabili. Da questa sera passo dal digiuno alla sete

Martedì, 10 Dicembre 2024

Sono 57 i cittadini che in queste ore hanno ritenuto di dover scrivere al Presidente della Repubblica, a sostegno dell’azione nonviolenta che sto conducendo e delle sue ragioni. Tra essi segnalo le missive inviate da Diodoro Colarusso (già primario di medicina interna e direttore del 118 in Basilicata), Giuseppe Rossi (odontoiatra e già vicesindaco di Senise), Enzo Acito (già consigliere regionale) e Fausto De Maria (Sindaco di Latronico). Da due settimane mi rivolgo ai membri della massima assise regionale, raccogliendo silenzio con la sola autorevole eccezione dell’intervento del consigliere Piero Marrese. I temi che sto provando a porre non possono essere estranei a chi dice di voler governare ed essere classe dirigente. Se è pur vero che sempre più, in questi decenni, la politica ha perso forza e dignità e le istituzioni della Repubblica sono state svilite e svuotate di contenuto e forza, è altrettanto vero che si può e si deve pretendere che la politica si riappropri del proprio ruolo e che coloro che rappresentano le nostre istituzioni le onorino quotidianamente.

Ho chiesto e chiedo che il Consiglio regionale della Basilicata convochi una seduta ad hoc da dedicare ai temi e alle questioni che sto ponendo: la qualità delle nostre democrazie, lo strapotere di quello che la professora Shoshana Zuboff definisce “Capitalismo della Sorveglianza”, una democrazia che ovunque nel mondo è sempre più “democrazia reale”, il violento attacco sferrato nell’ultimo decennio alla rappresentanza democratica, che ha svilito di forza e contenuto le Istituzioni della Repubblica e che ci riconduce all’articolo 49 della Costituzione, lo svilimento dei luoghi assembleari, il reiterato attentato ai diritti politici del cittadino, l’art. 21 del Dettato Costituzionale, vilipeso e oltraggiato, e ultimo ma non ultimo un’operazione verità sulle questioni ambientaliste-ecologiste lucane.

Nel dare atto alla stampa di Basilicata di aver in larga parte onorato il diritto umano alla conoscenza, il diritto dei cittadini a poter conoscere per deliberare, dandomi modo di spiegare le mie ragioni, non posso non ribadire che a livello di servizio pubblico radiotelevisivo siam restati ad una informazione in dosi “omeopatiche”, che certo non ha consentito nessuna comprensione reale. Nel contempo tocca prendere atto che una censura feroce impedisce con puntuale e sconcertante regolarità di oltrepassare le colonne d’ercole di Eboli, tranne rarissime eccezioni.

Credo di aver dato a me stesso e ai miei interlocutori un tempo più che sufficiente per poter riflettere. A partire dalle ore 23.59 del 10 dicembre, quindi, in assenza di novità di un qualche rilievo passerò dal digiuno a sola acqua allo sciopero della sete (niente cibo e niente acqua).

Non agire significa rendersi complici di partite truccate, del tradimento della Costituzione. Non avvertire che il topo de “La peste” di Camus circola tranquillo a braccetto con la “Banalità del male”, di cui ci parla Hannah Arendt, sarebbe avallare un precipitare delle nostre democrazie verso il baratro di una democrazia senza democrazia.

Per parte mia rischio salute e vita contro la morte del diritto, dei diritti umani, della Costituzione repubblicana e di tutto ciò che incide sulla vita di tutti e di ciascuno, delle nostre comunità e dei nostri Stati. Spes contra Spem

Di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e Iscritto all’ODG Basilicata (in digiuno dal 28/11/2024 e in sciopero della sete a partire dalle ore 23.59 del 10/12/24)

Ultima modifica Martedì, 10 Dicembre 2024 13:49

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