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L'immediato stop delle operazioni di svuotamento dell'invaso e la partecipazione, assieme ad una delegazione di allevatori e agricoltori all'incontro convocato giovedì dalla Regione Basilicata.
Sono le richieste avanzate dalla Coldiretti di Basilicata che in territorio di Irsina, a pochi metri dall'invaso del Basentello, ha organizzato un sit in per denunciare quanto sta accadendo da alcune settimane. Sul posto una sessantina di manifestanti, tra agricoltori e allevatori lucani e pugliesi, alcuni arrivati sul posto con i propri trattori.
“In un momento particolare per l'agricoltura, tra pandemia e costi di produzione, invece di sostenerla la si danneggia totalmente – ha spiegato Pietro Greco, direttore provinciale di Matera della Coldiretti - lo svuotamento della diga del Basentello è un esempio della mala politica. Così facendo si mettono sul lastrico centinaia di aziende ortofrutticole e allevatori”. Il vice presidente provinciale della confederazione agricola, Pietro Bitonti, ha ricordato che “la diga del Basentello serve oltre 1000 ettari coltivati da aziende ortofrutticole a campo aperto, che hanno già investito nell'acquisto di piantine, e da un centinaio di aziende zootecniche. A rischio un intero indotto economico, oltre al disequilibrio del sistema floro-faunistico”.
Presenti sul posto, a sostegno della Coldiretti e dei manifestanti, il sindaco di Irsina, Nicola Massimo Morea, e il consigliere regionale Piergiorgio Quarto.