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C'era anche una delegazione di agricoltori e allevatori della Basilicata in piazza a Roma in occasione del via libera definitivo dell'Aula della Camera al divieto di produrre e vendere in Italia di carne coltivata.
L'Italia è il primo Paese in Europa ad introdurre questo divieto.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito come Basilicata alla petizione anti cibo sintetico voluta da Coldiretti - spiega il presidente della Coldiretti di Basilicata, Antonio Pessolani - con migliaia di firme raccolte nella nostra regione, attraverso le decine di assemblee e iniziative organizzate sul territorio lucani, l'adesione oltre che di migliaia di cittadini, anche di rappresentanti del mondo delle istituzioni, della Chiesa, del sociale. E' un grande traguardo di cui anche noi lucani dobbiamo andare fieri, perchè l'Italia è il primo Paese ad avere applicato una norma simile. Il Made in Italy a tavola messo a rischio dalla diffusione del cibo sintetico vale quasi un quarto del Pil nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio e 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica.
Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – conclude Pessolani – viene quotidianamente rifornisce i consumatori italiani di prodotti alimentari che nascono da una tradizione green millenaria legata ai territori”.