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Un calcio al Covid e alla giornata così, così, piuttosto nuvolosa e freddina.
Il mezzogiorno di…. cuoco, per i pisticcesi, è iniziato molto presto, con i preparativi per un pranzo di Pasquetta alla grande.
Chi si aspettava una bella giornata di sole è rimasto deluso, ma tutto sommato è andata bene lo stesso. La primavera tarda ad arrivare, ma la cosa non ha scoraggiato i vacanzieri del “lunedì dell’Angelo” per le gite fuori porta in nome di una tradizione che vuole in questo giorno, le famiglie lontane da casa.
Nella nostra città, tutta la mattinata caratterizzata anche quest’anno - come gentilmente ci informa il Presidente della Pro Loco, Beniamino Laurenza - dalla presenza di diversi turisti. Nel giorno di Pasqua a Matera per visitare la città e soprattutto i Sassi, oggi anche a Pisticci per conoscere i posti più importanti della città con l’antico rione Terravecchia e il suo castello dei Conti Acerra, la Chiesa Madre e i suoi storici monumenti come palazzo Franchi, palazzo Salomone e Palazzo Rogges e Giannantonio. Ovviamente, non poteva mancare la visita obbligata del rione Dirupo, una delle “Cento meraviglie dell’Italia da salvare”, dove ci si è anche fermati per gustare le specialità paesane.
ulcuno questo antico rione Qualcuno dei visitatori, già conosceva questo antichissimo posto, ma il suo fascino li ha indotti a tornare tra le sue viuzze scomposte, ma sempre ricche di quelle caratteristiche che ci raccontano la loro storia legata principalmente alla tragica fredda notte di Santa Apollonia del 9 febbraio del 1688, quando una frana colpì l’antico sovrastante rione Casalnuovo con oltre 400 vittime.
Ma anche quest’anno non si sono dimenticate le vecchie, sempre piacevoli abitudini con la Pasquetta all’antico”, per una tradizione forse un pò dimenticata ed ora “ritrovata” dalle nuove generazioni che di “quei tempi” ne avevano solo sentito parlare.
Molte famiglie infatti, la Pasquetta, hanno voluto festeggiarla, con una giornata di “trasgressione culinaria” con parenti e amici nelle campagne vicine alla città: San Gaetano, San Leonardo, San Pietro, Calcarole, Caporotondo, Accio, S.Lucia e le zone marine, consumando pranzi a base di pasta fatta in casa, (tapparedd e tagghiariedd), carne al sugo o al forno, pesce, salumi, fritture varie, arrosti di ogni tipo e altro ben di Dio, il tutto innaffiato con ottimo vino paesano.
Michele Selvaggi