Domenica, 22 Dicembre 2024

Non impegno a rimuovere le cause, ma vile arroganza condita di minacce, non tanto velate, di denunce, per nascondere la propria inefficienza e quindi le proprie magagne.

L'Arpab effettua campionamenti costanti in prima battuta sul fiume e su mandato di Asp per le acque potabilizzate. Acquedotto lucano: laboratori aperti h24 e controlli giornalieri nel punto di prelievo delle acque del Basento, prima e dopo l’ingresso nel depuratore di Masseria Romaniello.

È con le proprie incertezze e con la propria ignoranza che il gotha della politica lucana con i suoi fidati dirigenti, ingenera dubbi e a dir poco perplessità.

Durante il consiglio regionale di martedì 19 novembre il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, legge una relazione, che è stata preparata con dovizia di particolari, probabilmente redatta da chi pur a conoscenza della realtà di AQL o forse anche artefice della sua inettitudine niente ha fatto per cambiarne usi e costumi.

Siamo arrivati in Basilicata, terra ricca di sorgenti ed invasi, all'emergenza idrica. I problemi, mai anticipati, si affrontano soltanto, con pressappochismo, quando non si possono più rimandare.

In estate il consorzio di Bonifica, prima di analizzare le acque del Basento ordina la realizzazione di impianti in territorio di Pisticci per emungere acqua dal suo alveo, che non saranno mai utilizzati per la presenza di cromo proveniente dalla zona industriale basentana, Escherichia coli ed altri coliformi provenienti dagli scarichi fognari urbani non depurati. Si arriva all'inverosimile quando il consorzio di bonifica procede al prelievo di acqua di fogna a valle del depuratore, non perfettamente funzionante, di Marconia immettendola in rete con il suo ricco carico di Escherichia coli indirizzandola alla vasca di Serra Marina e distribuendola agli ignari agricoltori.

Appurata la carica di bacilli coliformi, determinata dal mal funzionamento degli impianti di depurazione o peggio ancora dalla loro totale assenza in molti comuni fra cui Pisticci, cosa si è fatto per eliminarla pur in presenza di finanziamenti certi? Perché le zone SIN, Tito e Val Basento continuano ad essere tali pur registrando la presenza di finanziamenti per la bonifica? Come si fa ad autorizzare la realizzazione di un impianto che possa emungere acqua dal Basento per convogliarla nella diga Camastra, in prossimità di Albano, dove arrivano oltre ai reflui cittadini anche quelli del SIN di Tito e della zona industriale di Potenza, e non prima di Tito stessa? Come si fa a commettere l'errore di considerare il fiume, con l'acqua in movimento e mai la stessa nell'arco non della giornata, ma di poche ore, alla stregua di un lago? Se gli esami eseguiti da Arpab hanno evidenziato la presenza oltre soglia di tensioattivi e fosfati in data ad esempio 6 novembre chi garantisce che in data odierna la situazione non sia peggiorata?

L'emergenza idrica è da attribuire certamente ai cambiamenti climatici, ma anche all'incuria generata dalla mala politica e dalla pochezza di una classe dirigente ad essa asservita.

E' quanto dichiara con una nota Vito Di Trani, già sindaco di Pisticci

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