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Si è conclusa domenica scorsa anche in Basilicata la tre giorni dedicata a Puliamo il Mondo la più grande manifestazione di volontariato ambientale in Italia, giunta alla sua trentesima edizione.
Nella nostra Regione oltre 1000 volontari hanno partecipato alle iniziative di pulizia e sensibilizzazione sul tema dei rifiuti abbandonati. Da Policoro ad Avigliano, da Potenza a Sant’Angelo le Fratte, da Nova Siri a Melfi, tante azioni di impegno civile e collettivo per ripulire dai rifiuti abbandonati strade, piazze, centri urbani, ma anche spiagge, boschi e sponde dei fiumi. E le giornate di volontariato ambientale continueranno per tutto il mese di ottobre in tutta la Regione, perché la maleducazione e la mancanza di senso civico vanno combattute promuovendo la cittadinanza attiva e rafforzando le relazioni e il senso di comunità che sono il migliore antidoto, prima ancora delle necessarie attività di controllo e repressione, ai fenomeni di degrado ambientale, estetico ed economico come quello dello smaltimento volontario, illegale e selvaggio di rifiuti urbani e speciali
“Ma Puliamo il Mondo – sottolinea Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – è anche un’occasione per ribadire l’urgenza di accelerare il passo nelle politiche di gestione dei rifiuti in Basilicata che scontano ormai ritardi non più tollerabili. La Basilicata ha la necessità di puntare con decisione ad una riduzione drastica dell’utilizzo dei vecchi sistemi di smaltimento, puntando su un’adeguata rete impiantistica a servizio del recupero di materia. Per archiviare la stagione delle discariche e degli inceneritori serve completare il sistema impiantistico per il riciclo e il riuso dei rifiuti, urbani e speciali, rendendo autosufficiente la Regione. E tuttavia ancora una volta dobbiamo constatare come la Regione Basilicata continui a non fornire segnali concreti per dare impulso all’economia circolare attraverso la realizzazione degli impianti necessari e il completamento della pianificazione di settore. La mancanza di impianti sul territorio, quindi, in particolare quelli per il riciclo della frazione organica dei rifiuti, oltre ad avere un impatto ambientale notevole perché incentiva il ricorso alle discariche e il “nomadismo” dei rifiuti, incide anche sui costi pagati dalle utenze. Inoltre ostacola una riorganizzazione del servizio basata sull’adozione di tariffe puntuali e quindi il passaggio dalla tassa alla tariffa commisurata sulla base della quantità e della qualità dei rifiuti conferiti che, peraltro, permetterebbe anche di incentivare la raccolta differenziata”.
“In questo contesto – continua Lanorte – deve essere fatta una riflessione più approfondita sulla città di Potenza che dopo i lusinghieri risultati raggiunti non più di quattro anni fa nella gestione urbana dei rifiuti, con la raccolta differenziata cresciuta in breve tempo oltre il 65%, vive ormai una condizione di stallo o ancora più precisamente, di arretramento, non solo delle percentuali di raccolta differenziata ma anche del rispetto degli standard di qualità dei servizi. Su tutto questo pesa certamente il contesto regionale negativo, rispetto al quale però la città di Potenza dovrebbe svolgere un ruolo di maggiore protagonismo nello stimolare la transizione regionale verso modelli di economia circolare dei rifiuti. Tuttavia appare evidente l’appiattimento dell’Amministrazione comunale e dell’azienda municipalizzata sui risultati raggiunti qualche anno fa che ormai hanno esaurito la loro spinta propulsiva. Le conseguenze sono particolarmente negative soprattutto per le aree periferiche e le contrade del capoluogo che, come evidenziato con le iniziative di Puliamo il Mondo, da un lato soffrono in maniera particolare i fenomeni di abbandono selvaggio dei rifiuti e dall’altro non si vedono garantiti il diritto di un servizio di gestione dei rifiuti fornito secondo standard di qualità sufficienti. Pertanto va affrontato con forza il tema del contrasto al conferimento e allo smaltimento illecito dei rifiuti attraverso, certamente, azioni di controllo e repressione da parte dell’Amministrazione comunale, ma anche e soprattutto con attività di sensibilizzazione ed informazione presso i cittadini disattenti o con scarso senso civico sottolineando, con tutti i mezzi disponibili, che l’abbandono di rifiuti è un reato e in città esiste un’isola ecologica (e attendiamo che possa essere al più presto operativa anche la seconda, come più volte annunciato) presso cui è possibile conferire gratuitamente diverse tipologie di rifiuti, in primo luogo gli ingombranti. Infine, però, è necessario rimettere mano al sistema di gestione dei rifiuti a Potenza, aprendo una fase nuova e positiva. Legambiente su questo è disponibile al confronto costruttivo con l’Amministrazione e a fornire il proprio contributo nell’interesse della comunità”.