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La nomina di un commissario straordinario con pieni poteri presso la Presidenza del Consiglio e il coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992 (caccia); la Regione Basilicata approvi rapidamente il Piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica (cinghiali) attraverso cattura e abbattimento: sono le proposte prioritarie della Cia-Agricoltori.
Le richieste sono contenute nella piattaforma programmatica consegnata dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al neo ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel primo incontro ufficiale con le organizzazioni agricole.
Successivamente si è tenuta la riunione del Gie (Gruppo interesse economico) Cia settore fauna alla presenza di dirigenti di tutte le Regioni e del Presidente Fini. A distanza di anni dalle varie richieste e proposte avanzate – è stato denunciato - registriamo in tutto il Paese una escalation di aggressioni di ungulati alle colture, danni al patrimonio arboreo e zootecnico, incidenti in alcuni casi mortali, oltre a conclamati rischi sanitari. A fronte di tutto questo registriamo nessun concreto segnale, nessun atto – evidenzia il coordinatore regionale lucano della Cia Donato Distefano - che cerca di porre un argine a quanto accade in tutto il paese dove proliferano e girovagano indisturbati oltre 5 milioni di selvatici e arrivano oramai nelle piazze di tutte le città. È opportuno ricordare che tutto questo costa al paese oltre 50 milioni di euro ogni anno solo di ristori/risarcimento nonché danni a mezzi e soprattutto alle persone in alcuni casi mortali. In Basilicata spendiamo oltre 4 milioni di euro annui per risarcimenti nelle campagne dove si registrano danni incalcolabili e siamo alla totale sfiducia da parte di Agricoltori che in troppi casi abbandono le coltivazioni più esposte all’invasione di cinghiali. Per questa ragione – dice Distefano - chiediamo alla Regione Basilicata di approvare subito e senza ulteriori tentennamenti il Piano. Non possiamo ritardare neanche un giorno, bisogna dare intervenire prima che sia troppo tardi
Nella piattaforma Cia inoltre ci sono misure tampone a contrasto dei rincari energetici da rendere strutturali in manovra, incentivare l’acquisto delle materie prime e semplificare gli strumenti per il reperimento della manodopera. Per Cia è, dunque, necessario rispondere con urgenza alla crisi energetica che sta strozzando gli imprenditori agricoli. In primis, con l’innalzamento del credito d’imposta dal 20 al 30% della spesa sostenuta per l'acquisto del gasolio agricolo (incluso il secondo trimestre 2022). Cia reputa anche sostanziale l’innalzamento dal 30 al 40% del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica alle aziende agricole, come previsto per le energivore. Rispetto a entrambe le misure, Cia ritiene indispensabile che diventino strutturali nella prossima manovra di bilancio. Si dovranno, inoltre, prevedere in manovra nuovi incentivi fiscali per sostenere l’acquisto dei fattori di produzione agricola (fertilizzanti, fitosanitari, mangimistica e sementi), che hanno raggiunto costi insostenibili. In risposta agli effetti delle emergenze climatiche, andrà anche considerato l’esonero dei contributi previdenziali e il credito agevolato per i territori colpiti dalle calamità naturali. È infine, prioritaria una maggiore flessibilità e semplificazione degli strumenti per risolvere il cronico problema del reperimento di manodopera agricola stagionale, anche avvalendosi delle possibilità offerte dall’innovazione digitale.