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Una significativa, trepida attesa a circa due mesi e mezzo dalla celebrazione delle festività patronali di agosto. Una intera città e territorio infatti, si chiede, se la Casa di San Rocco, dopo circa 12 anni di forzata chiusura, finalmente sarà riaperta al culto e ai fedeli in quella occasione. L’auspicio è sempre vivo, proprio grazie, chissà, ad un miracolo del nostro Santo Protettore.
Ricordiamo quell’ importante annuncio del Parroco di San Pietro e Paolo don Rosario Manco del 16 febbraio scorso, che attraverso una nota parrocchiale comunicava, con grande gioia, che nella giornata di venerdì 15 febbraio 2024, erano stati portati a termine i lavori di consolidamento del tempio dedicato al Protettore della nostra città. Le opere in questione, in particolare, avevano riguardato la messa in opera degli gli ultimi cinque pali nella sacrestia, ubicati nella parte sottostante del campanile. In particolare, questi lavori di consolidamento, sempre secondo quanto comunicato dal Parroco, erano stati eseguiti e portati a termine da una impresa con sede nella città di Verona, la NOVATEK. Dovevano seguire altri complementari interventi agli impianti interni, allora, di imminente realizzazione.
E’ chiaro, che dall’ annuncio di don Rosario, l’attesa è cresciuta di giorno in giorno per i fedeli della nostra città, che attendono ormai la riapertura della chiesa del protettore, da quell’ottobre 2012, quando fu chiusa per evidenti e gravi cedimenti strutturali lungo la navata destra del tempio progettato - ricordiamo - dal grande architetto pisticcese Bruno Ernesto Lapadula nei primi anni 30.
La chiusura, una vicenda dolorosa che aveva registrato la preoccupazione non solo del parroco don Manco, del clero e dei fedeli pisticcesi, ma anche della Curia materana. Come è noto, la statua del Santo, da poco restaurata, grazie all’impegno dello stesso don Rosario e con il contributo dei fedeli, è stata spostata più volte: prima nel locale attiguo al tempio e, successivamente, in un ambiente più grande e con maggiore capienza di fedeli, lungo Corso Margherita e non lontano da piazza San Rocco. E qui che ora la statua viene ospitata e dove vengono celebrate messe e altri riti.
La nostra comunità e non solo la parrocchia di San Pietro e Paolo, aspetta con ansia la riapertura del tempio, luogo importante e centrale per tutti i cittadini che in esso vedono un irrinunciabile simbolo identitario della nostra città.
E’ la occasione, comunque, per dare atto e ringraziare don Michele Leone, prima come cittadino di questa comunità e poi come già responsabile dello Ufficio Tecnico diocesano, per l’impegno a risolvere il problema relativo alla chiesa di San Rocco, per quanto di sua competenza e fino a quando ha ricoperto l’incarico. Impegno comunque condiviso e portato avanti dal Parroco don Rosario, che ha curato, come si deve, e in tutti i particolari, la difficile operazione ormai al suo completamento. Ugualmente va ringraziato don Antonio Lopatriello, nella qualità di attuale Direttore dello Ufficio Tecnico della Curia materana, per l’impegno a favore di questa ormai annosa questione.
Non resta che pregare e attendere che tutte le difficoltà possano essere superate e tutto si possa definitivamente completare, affinchè e prossime festività di metà agosto 2024, possano finalmente svolgersi, dopo diversi anni, con la Casa del nostro amato protettore, finalmente aperta al pubblico e al culto.
nella foto la chiesa di San Rocco prima dell'inizio dei lavori
Michele Selvaggi